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Sulle tracce degli antichi romani nell'Alta Sabina

Un percorso affascinante di 30 km sulle tracce dell’Antica Roma nell’Alta Sabina, lungo la via Salaria Vecchia, da Scandriglia a Torricella in Sabina, tra i resti di ponti avvolti nella rigogliosa vegetazione di questi luoghi, tra ville imperiali e pietre miliari, tra insediamenti urbani e monumenti funerari per comprendere l’ingegnoso e maestoso passaggio di una civiltà indifferente allo scorrere dei secoli.
 
Da Scandriglia a Torricella in Sabina passando per Frasso Sabino, Poggio Moiano, Poggio San Lorenzo e Monteleone Sabino

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immagine della tappa a Scandriglia

Immagine di Scandriglia Da Roma raggiungiamo il grazioso borgo di Scandriglia attraverso la via Salaria. Inizia qui il nostro tour alla ricerca delle tracce dell’antica civiltà romana in Sabina, lungo la Salaria Vecchia, dove è possibile visitare i resti della villa romana dei Bruttii Praesentes, precisamente in località Madonna dei Colori, ai piedi del Monte Calvo, dove ci sono i resti di una piccola chiesa medievale costruita su strutture di epoca romana. Venuta alla luce nel corso di recenti scavi la villa si estendeva su un’area ampia, è possibile notare le pareti rivestite di intonaco dipinto, il pavimento in buono stato dell’atrio e il sistema di vasche dell’impluvium, ancora in fase di scavo. Una curiosità: C. Bruttius Praesens era il più importante fra i componenti della famiglia proprietaria della villa e sua moglie si distinse all’epoca per essere stata un personaggio di spicco della città di Trebula Mutuesca, che visiteremo più avanti nei pressi di Monteleone Sabino. Nelle vicinanze della villa, in località Ponticelli, è possibile ammirare le rovine avvolte nella natura circostante del Ponte del Diavolo, del III secolo a.C. in travertino. Chiamato erroneamente “ponte”, esso era in realtà una briglia, una sorta di diga che permetteva il controllo del Fosso delle Vurie, fungendo anche da “passaggio” per superare le acque.
Molte statue marmoree e ritrovamenti archeologici di epoca romana di questo sito sono oggi esposti al Museo Borghese di Roma e al N. Carlesberg Glyptotek di Copenaghen in Danimarca.
 

immagine della tappa b Frasso Sabino

Immagine di Frasso Sabino Riprendendo la Salaria nuova in direzione di Poggio San Lorenzo, passiamo per Osteria Nuova, frazione di Frasso Sabino. Qui visitiamo un importante monumento funerario, la Grotta dei Massacci del II secolo ubicata nell’ipogeo di un casolare del 1700, composto da grossi blocchi calcarei sovrapposti, probabilmente appartenente alla stessa famiglia dei proprietari della villa di Scandriglia: i Bruttii Praesentes. L’imponente monumento consta di una stanza quadrata con volta a crociera sulle cui pareti si vedono le nicchie con i sarcofagi. Il pavimento di ciottoli non è originale, risale al 1800.
Poggio Moiano
Sempre ad Osteria Nuova, ma nella parte del comune di Poggio Moiano, a poche centinaia di metri dalla bellissima Grotta dei Massacci, suggestivi sono i resti di tombe funerarie cilindriche, i “Torracci”, tre nuclei in cementizio del II secolo d.C. In particolare, il terzo sepolcro, per la maggior parte è andato distrutto perché colpito da un fulmine; si trova all’interno del giardino di una casa privata.

immagine della tappa c Poggio Moiano

Immagine di Poggio Moiano Sempre ad Osteria Nuova, ma nella parte del comune di Poggio Moiano, a poche centinaia di metri dalla bellissima Grotta dei Massacci, suggestivi sono i resti di tombe funerarie cilindriche, i “Torracci”, tre nuclei in cementizio del II secolo d.C. In particolare, il terzo sepolcro, per la maggior parte è andato distrutto perché colpito da un fulmine; si trova all’interno del giardino di una casa privata.

immagine della tappa d Poggio San Lorenzo

Immagine di Poggio San Lorenzo Giungiamo, quindi a Poggio San Lorenzo, nel cuore della Valle dell’Olio. In località Ponte Buida è ancora oggi visibile un’imponente muraglia, probabilmente parti di una villa romana del II secolo d. C. appartenuta alla moglie di Bruttius Praesens, Laberia Crispina. All’altezza del km 62 della via Salaria Nuova torniamo sulla Salaria Vecchia per ammirare i resti del Ponte Buida, da cui partiva la Via Cecilia. Molti i reperti di età augustea rinvenuti in quest’area, attualmente conservati nel Museo Nazionale Romano a Roma e nel Museo Civico Archeologico di Rieti. Prima di proseguire facciamo visita ad un antico frantoio, l’Azienda Agricola Capo Farfa, dove possiamo assaporare il gusto di una tradizione gastronomica millenaria, quella dell’olio d’oliva, una cultura viva in Sabina fin dall’epoca dei romani.

immagine della tappa e Monteleone Sabino

Immagine di Monteleone Sabino Lasciamo la via Salaria vecchia per imboccare la via Francigena attraverso la quale giungiamo a Monteleone Sabino. In località Pantano, a circa 1,5 km dal centro abitato, visitiamo gli interessanti scavi di Trebula Mutuesca, antica città sabina costruita dalla potente famiglia dei Bruttii Praesentes, risalente al IV secolo a. C. sorta probabilmente su un insediamento ancora più antico. Da visitare, anche se non di epoca romana, il magnifico Santuario di Santa Vittoria; in stile romanico fu edificato nell’ XI secolo sui resti di un precedente luogo sacro dell’VIII secolo e conserva al suo interno magnifici affreschi antichi.

immagine della tappa f Torricella in Sabina

Immagine di Torricella in Sabina Continuiamo, quindi sulla via Salaria nuova fino a Ornaro Basso, frazione di Torricella in Sabina, nelle cui vicinanze sono visibili i resti del Ponte Sambuco. Costruito con blocchi in pietra nel I secolo a. C., delimitava il “distretto romano” dal “distretto reatino” e rimase in funzione fin quasi ai giorni nostri, all’epoca dell’Unità d’Italia, quando furono eseguiti grandi lavori di ammodernamento della rete stradale.
 

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Commenti e suggerimenti dei visitatori:

valerio12/11/2013 10:59

Che bello! si potrebbe fare in moto...

antonia11/11/2013 07:11

Che posti! Proverò questo itinerario mi appassionano i siti romani, grazie del suggerimento.